Una delle battaglie più impegnative per il dermatologo è la prevenzione del Melanoma. Questa è
una neoplasia sia della cute che delle mucose che,se non è diagnosticata precocemente,
può essere letale.Negli ultimi anni sono stati raggiunti nuovi traguardi con le recenti terapie innovative.
Per quanto riguarda la diagnostica negli ultimi 20 anni si è sempre di più sviluppata ed evoluta la metodica della Dermoscopia.
Questa si relizza con il videodermatoscopio: si applicano sulla cute delle ottiche inserite sulla videocamera che,
collegata ad un software dedicato,invia al monitor le immagini della struttura del neo.
L’occhio esperto del dermatologo valuta se
il neo è tipico o se presenta segnali di degenerazione:inquesto caso, asportandolo,
si interrompe il suo cammino verso il melanoma. Recenti progressi tecnologici del videodermatoscopio ci permettono
di arrivare ad ingrandimenti altissimi, fino a 400 X, attraverso i quali si possono vedere con nitidezza
le singole cellule che compongono il neo, i globuli rossi che scorrono all’interno dei capillari.
Le piccole sfere che vediamo in questa immagine,
incolonnate attorno alle aree chiare (che sono le papille dermiche)
sono le cellule che costituiscono il neo: qui sono uniformi ben distribuite;
si tratta infatti di un neo tipico.
Il dottor Rossi ha messo a frutto la sua esperienza acquisita
in anni di ricerca presso la clinica dermatologica dell’università di Modena,
dove insegna agli specializzandi in dermatologia ad interpretare le immagini dermoscopiche e si è avventurato, per primo,
in questa nuova dimensione dermoscopica ad altissimo ingrandimento.
Ha scoperto particolari inediti,
che da una parte confermano e chiarisconol la dermoscopia convenzionale,dall’altra sviluppano criteri nuovi di lettura dei nei.
Poichè ciò che si osserva ad altissimo ingrandimento è simile a quello che l’istologo vede al vetrino,
il dottor Rossi ha elaborato questo studio in continuo confronto con il dottor Gerardo Ferrara,
che è uno dei più autorevoli anatomo-patologi a livello internazionale, in questo campo.
Indicate con le frecce gialle vediamo,
a sinistra, le cellule come si vedono in dermoscopia a 400 X a destra come le stesse cellule
sono viste al vetrino dall’istologo.
Si è avvalso inoltre dell’importante collaborazione del’equipe medica della divisione di dermatologia dell’ospedale di Macerata
diretta dal dottor Marco Simonacci.Il passaggio dalla dermoscopia convenzionale a questa nuava iconografia,in cui il dermatologo
"viaggia tra le cellule", ricorda il progresso che è avvenuto nel passaggio tra la radiografia normale e la Tac; aumenta
considerevolmente l’accuratezza diagnostica del dermatologo su una patologia tumorale così importante e diffusa.
I primi risultati di questa ricerca con immagini inedite e nuovi criteri di interpretazione di queste, sono stati presentati dal dottor
Rossi e dal dottor Ferrara al recente congresso mondiale dermatologico Sidco e Isds: hanno affascinatol’assemblea scientifica tanto
che la loro relazione è stata premiata (tra altre 177) come la migliore per scientificità ed originalità.
È stata aperta una nuova strada che ha la potenzialità di approfondire e sconfiggere il grande nemico: Il Melanoma.